La differenza dei libri di matematica tra Occidente ed Oriente
Che la matematica non sia un’opinione è un dato di fatto. Eppure, questa materia, tanto amata da alcuni e tanto odiata da altri, non viene insegnata allo stesso modo in tutte le parti del mondo. Esistono, infatti, una pluralità di differenze tra i programmi didattici propri dell’Occidente rispetto a quelli dell’Oriente.
DUE SCOPI DIVERSI PER INSEGNARE LA MATEMATICA
Ciò che cambia, innanzitutto, è lo scopo dell’insegnamento. Da una parte, i manuali di matematica utilizzati nei Paesi occidentali consentono una maggiore flessibilità, in modo da consentire diversi livelli di apprendimento, sulla base delle capacità di ogni studente. Dall’altra, invece, i libri adottati dalla Cina, dalla Corea e dal Giappone non tengono in considerazione le competenze e gli interessi dei singoli, ma sono strutturati al fine di fornire lo stesso insegnamento e i medesimi contenuti a tutti.
Da questo fatto, deriva un’ulteriore differenziazione. Mentre i manuali dell’Occidente vengono considerati come delle enciclopedie, capaci di fornire una grande varietà di contenuti, che possono essere selezionati sulla base della discrezionalità dell’insegnante, quelli dell’Oriente sono pensati per l’acquisizione di una conoscenza della matematica minima, ma essenziale.
INDIVIDUO vs SOCIETÀ
Bisogna considerare che, però, alla base di queste differenze vi sono tradizioni opposte. L’Occidente, infatti, si fonda su una cultura basata sul singolo individuo. Per questo motivo, i programmi di insegnamento della matematica si adeguano alle necessità dello studente, valorizzando le sue diversità in rapporto ai coetanei.
Invece, la cultura orientale si caratterizza per la sua ortodossia: qui, non è importante il singolo, ma la società. Pertanto, la didattica non tiene conto delle diverse capacità dei ragazzi e cerca di far risaltare i rendimenti medi.
LE DIFFERENZE STRUTTURALI
D’altro canto, per poter rispondere a queste contrastanti esigenze, i manuali di matematica dei Paesi Orientali sono strutturati in un modo diverso rispetto a quelli occidentali.
I testi adottati da Corea, Cina e Giappone risultano essere piccoli e sottili. Presentano, inoltre, poche immagini, le quali, se presenti, sono stampate in bianco e nero. I concetti vengono spiegati attraverso nozioni ed esempi e ogni argomento viene esaurito all’interno di un capitolo. Ultimo, ma non meno importante è il fatto che l’approccio di questi manuali si fonda su pochissimi riferimenti al mondo reale.
Opposta, invece, la struttura dei manuali occidentali, i quali risultano essere ricchi di immagini e richiami alla quotidianità. I concetti di particolare rilevanza vengono ripetuti in più capitoli, in modo da garantire una comprensione ottimale dell’argomento. Infine, l’apprendimento non è esclusivamente teorico, ma vengono proposti anche esercizi pratici e test di autovalutazione.
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