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inclusività scolastica
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22 Nov 2017

L’inclusività scolastica passa anche per i libri di testo

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22 Nov, 2017 / 0 commenti

Se la Scuola deve essere equa e universale, allo stesso modo dovranno essere i libri di testo adottati. Ma non solo: per raggiungere questi obiettivi, è importante che favoriscano le attività cooperative e laboratoriali all’interno della classe. Ecco quanto è emerso al convegno sulla “Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” organizzato a Rimini dal centro Studi Erickson.

Che cosa vuol dire che la Scuola deve essere equa e universale?

Anzitutto che si basi sul principio di inclusività, ovvero favorire e riuscire a integrare tutti gli alunni nella didattica, comprendere e anzi valorizzare i differenti modi di apprendere. Equità significa infatti avere il coraggio di fare scelte diverse (ovviamente positive) a seconda della situazione, quindi contemplando delle differenze e trasformandole in traguardi comuni, invece che amplificare le disuguaglianze.

Gli strumenti fondamentali a disposizione del corpo docente, per affrontare il duro lavoro all’interno della scuola, sono sicuramente i libri di testo, perché affrontano tutte le tematiche importanti del vivere comune, come per esempio l’educazione al genere e i temi della cittadinanza, oltre ovviamente alle innovazioni della didattica con un approccio sempre più fondato su criteri di efficacia scientifica.

Oggi più che mai le classi sono composte da tantissime differenze e da livelli di competenza molto diversi, e questo è un tema che la didattica non può certo trascurare.

Per questo motivo i libri di testo scolastici, soprattutto quelli della scuola primaria e secondaria di primo grado, stanno cambiando in modo rapido e costante, sviluppando contenuti didattici a supporto dell’approccio per competenze, favorendo le attività laboratoriali e cooperative, incoraggiando i lavori in coppia, integrando i contenuti scritti con quelli multimediali e con gli strumenti digitali, nella direzione dell’accessibilità e della personalizzazione. Questo si traduce nella valorizzazione delle stesse differenze che un tempo (e oggi ce ne sono di nuove) costituivano una difficoltà.

Tutti gli studenti devono usare gli stessi libri di testo e condividere con il resto della classe tutti gli strumenti della didattica. Anche i bambini con disabilità o con difficoltà. Questo è quello che chiamiamo “adattamento”, ovvero mettere a disposizione di tutti e rendere parimenti efficaci i medesimi strumenti e materiali, attraverso una semplificazione del testo che risponda così ai bisogni e alle caratteristiche di ogni singolo alunno, modificando sia il contesto didattico, che il modo di fare lezione e di apprendere.

Contemplare più tempo, cambiare gli spazi di lavoro, selezionare le parti più importanti e ridurre la complessità degli argomenti, semplificare la strada per il raggiungimento degli obiettivi: ecco le sfide della Scuola. La facilitazione giova a tutti, dagli alunni che eccellono a quelli che seguono programmi personalizzati, passando per i discenti con bisogni educativi speciali (BES).

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